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venerdì 26 novembre 2010

La solitudine dei numeri primi


La solitudine dei numeri primi  “numeri divisibili solo per 1 o per se stessi” è la profonda solitudine di tutte quelle persone sovrastate eternamente da un immenso dolore interiore. A tal punto, da non trovare mai l'amore, tanto agognato. Tormentate dalle loro profonde angosce, restano logorati, silenti, Soli..con il loro eterno dissidio. Senza riuscire a condividere sentimenti, amore e la vita. Si realizza così, amaramente l'incapacità di amare di chi non riesce ad amare se stesso. L'inizio è un susseguirsi di eventi che ti sconvolgono e, nello stesso momento, ti tengono incollato al libro (basti pensare che ho divorato circa 200 pagine in 2 giorni scarsi). Al centro della vicenda c'è il passaggio di due ragazzi dall'infanzia, segnata da uno spiacevole incidente, all'età adulta. Anni preziosi, buttati al vento, fuggendo sempre dalla realtà. Alice e Mattia, tra la famiglia, gli amici e il lavoro, portano dentro e fuori di sé i segni di un passato terribile. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli a un isolamento atrocemente arreso. Azzeccata qui la metafora con i numeri primi. I personaggi sono artefatti, sembrano due manichini che perseverano nel loro autolesionismo senza mai guardarsi intorno, ma questo li porta conseguentemente ad un isolamento totale, proprio nel momento in cui si sta cercando di riparare la strada interrotta e sgretolata. Ho apprezzato molto lo stile semplice e scorrevole, e mai noioso, di Giordano (mio coetaneo),  il libro di per se è stupendo, purtroppo il finale è deludente.  

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